Negazionista? ma anche no!

Di fronte a una realtà troppo dura , che non riesco a sopportare, cerco un modo per sopravvivere . Un modo efficace può essere proprio NEGARLA questa realtà che mi terrorizza e crearne un’altra, immaginaria ma rassicurante. E così ho costruito la base del pensiero delirante, che è condiviso sia dal professore di matematica che dal pescivendolo, dall’avvocata e dalla colf, dalla psicologa e dalla pediatra, dal giovane e dal vecchio, dall’italiano, dall’ europeo, dall’ africano, dall’ asiatico, dal sudamericano, dallo statunitense, etc, etc. Oggetto del pensiero delirante può essere qualunque cosa adatta ad essere vissuta come il nemico colpevole. Per esempio nel caso del Covid, l’epidemia non esiste, è una fandonia delle case farmaceutiche per vendere i vaccini e fare soldi ai danni delle popolazioni. I vaccini sono pericolosi , non ci difendono ma servono solo ad aumentare i guadagni delle case farmaceutiche. Ovviamente la realtà delle scoperte scientifiche viene negata come viene negata ogni realtà scomoda, che presuppone l’assunzione di responsabilità di ciascuno di noi. Prendiamo come esempio l’epidemia del Covid 19. Molto probabilmente ha avuto origine e si è diffusa da un laboratorio cinese. Il comportamento ragionevole è quello di cercare di circoscrivere il fenomeno e limitarne il più possibile la diffusione. Da qui la necessità dei vari lockdown, cioè la chiusura delle attività, il confinamento dei cittadini nelle loro abitazioni, etc, etc. inoltre la ricerca da parte degli scienziati di vaccini in grado di contrastare la diffusione della malattia.Sembrerebbero misure razionali, addirittura ovvie per contrastare il fenomeno e salvaguardare la salute di tutti. Invece no. Ecco apparire sulla scena personaggi che improvvisano strampalate teorie sulla pericolosità dei vaccini, proclamano che l’epidemia non esiste, è solo un’influenza. Le migliaia di morti? sono dovute ad altre malattie già diagnosticate. Perchè alcuni hanno bisogno di credere alle teorie più stravaganti e bizzarre pur di non affrontare la realtà? Forse perché affrontare la realtà comporta anche l’assunzione di responsabilità, comporta essere adulti e consapevoli dei propri diritti , ma anche dei propri doveri? I negazionisti sono anche coloro che auspicano l’uomo forte al comando, colui che li salva e li protegge da fantomatici nemici, identificati di volta in volta come i cosiddetti poteri forti, o i grandi banchieri ebrei, o i comunisti mangiabambini, etc,etc. Sembra allora non azzardata l’ipotesi che il bisogno di negare la realtà esprima la paura di crescere, la paura di diventare adulti e assumersi la responsabilità della propria vita. D’altra parte i passaggi dall’età neonatale all’infanzia, all’adolescenza, all’età adulta e alla vecchiaia non sono facili per nessuno di noi. Ogni passaggio infatti impone abbandoni, cambi di abitudini , nuovi aggiustamenti. Insomma il processo di crescita può avere momenti molto belli, ma è anche molto scomodo nella sua complessità. Tanto è vero che , osservando i comportamenti degli esseri umani , spesso ci si domanda in quale fase del processo di crescita , a prescindere dall’etnia, dallo stato, dalla lingua, siamo giunti? Non sorge il dubbio che stiamo ancora attraversando la fase tardo infantile, dove vince chi ce l’ha più lungo?Non sorge il dubbio che siamo ancora molto lontani dalla tanto auspicata ADULTITA’?!!!!

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Rosalba Scavia- psicoanalista Iscrizione all'albo psicologi e psicoterapeuti del Lazio con il n.548 Titoli di studio: Laurea in psicologia Laurea in sociologia